Manutenzione obbligatoria della caldaia: in cosa consiste e quando farla?
  • Come e quando fare la manutenzione obbligatoria della caldaia.

    La revisione periodica è un’operazione fondamentale per garantire la sicurezza, la funzionalità e l’efficienza energetica della caldaia. Ma in cosa consiste esattamente la manutenzione obbligatoria e con quale periodicità andrebbe svolta? Inoltre, che cos’è il controllo dei fumi della caldaia? Cerchiamo di fare maggiore chiarezza per capire cosa prevede la legge, chi è il responsabile della manutenzione e se ci sono delle sanzioni nel caso in cui questa non venga effettuata.

Manutenzione obbligatoria della caldaia: di cosa si tratta?

 

Quando si parla di revisione della caldaia, bisogna tenere presente che si fa riferimento a due attività diverse:

  • La manutenzione ordinaria che comprende una serie di controlli e interventi come, ad esempio, la pulizia del bruciatore e dello scambiatore, finalizzati ad assicurare il buon funzionamento dell’impianto.
  • La verifica dell’efficienza energetica (detta anche “controllo dei fumi”), con cui avviene l’analisi dei prodotti della combustione per testare se le emissioni inquinanti sono superiori ai limiti stabiliti dalla legge.

Entrambe le operazioni sono obbligatorie e devono essere affidate a tecnici abilitati. Vediamo meglio, secondo la normativa, quando andrebbero eseguite.

Manutenzione ordinaria della caldaia: quando va fatta?

 

A darci indicazioni circa la periodicità con cui svolgere la manutenzione ordinaria della caldaia è il D.P.R. 74/2013. In realtà, la legge non fissa delle scadenze standard valide per tutti i modelli: all’articolo 7 del D.P.R., infatti, leggiamo che la manutenzione andrebbe fatta secondo le modalità e le tempistiche date dall’impresa installatrice. E se non abbiamo a disposizione queste informazioni? In tal caso, dovremo far riferimento alle istruzioni fornite dal fabbricante dell’apparecchio. La manutenzione della caldaia, quindi, non è per forza obbligatoria ogni anno, anche se si tratta comunque di un’abitudine sempre consigliabile.

A lavoro concluso, il tecnico è tenuto a rilasciare un report della manutenzione e a compilare il libretto dell’impianto nelle sezioni previste. Inoltre, è bene tenere presente che la manutenzione ordinaria non coincide necessariamente con l’analisi dei fumi della caldaia (operazione che, come vedremo fra poco, va effettuata secondo gli intervalli stabiliti dalla normativa).

Controllo dei fumi della caldaia: quando deve essere svolto?

 

La verifica dell’efficienza energetica, o controllo dei fumi, andrebbe fatta contestualmente alla manutenzione ordinaria, ma secondo dei termini definiti che cambiano in base alla tipologia di caldaia. Se gli appuntamenti per la manutenzione ordinaria fossero più ravvicinati rispetto a quelli previsti per la verifica dei fumi, dunque, non saremmo costretti a procedere con il controllo dell’efficienza energetica ogni volta che facciamo la manutenzione.

Per quanto riguarda la climatizzazione invernale, l’analisi dei fumi è obbligatoria per gli impianti con potenza termica utile nominale maggiore di 10 kW e a determinare la sua periodicità è sempre il  D.P.R. 74/2013. Ecco le scadenze indicate dalle disposizioni nazionali:

  • Per gli impianti tra i 10 kW e i 100 kW, il controllo va eseguito ogni due anni, se questi sono alimentati con combustibile liquido o solido, e ogni quattro anni se sono alimentati con metano o gpl.
  • Per gli impianti con potenza maggiore di 100 kW, invece, il controllo è previsto una volta all’anno, se sono alimentati con combustibile liquido o solido, e ogni due anni se con metano o gpl.

 Il controllo dell’efficienza energetica va svolto anche:

  • In occasione della prima messa in servizio dell’impianto, a cura dell’installatore.
  • Quando avviene la sostituzione degli apparecchi del sottosistema di generazione, come il generatore di calore.
  • Nel caso di interventi che non rientrano tra quelli periodici e che possono modificare l’efficienza energetica.

Come abbiamo detto, queste sono le prescrizioni nazionali, ma è importante sapere che tra una Regione e l’altra possono esserci delle differenze: ti consigliamo quindi di informarti, perché nella tua Regione potrebbero essere previste tempistiche più ravvicinate rispetto a quelle citate.

Per quanto riguarda i documenti rilasciati, anche in questo caso il tecnico ha l’obbligo di redigere un report: una copia andrà al responsabile dell’impianto (fra poco vedremo chi è) per essere allegata al libretto, un’altra resterà al manutentore, mentre una terza dovrà essere inviata, a cura del manutentore stesso, all’Autorità Competente per le ispezioni. In più, in seguito al controllo dell’efficienza energetica, viene rilasciato anche il bollino blu, certificazione che dimostra il buon funzionamento della caldaia.

Prima di proseguire con la lettura, sai che abbiamo dedicato un articolo alla sostituzione della caldaia e uno al funzionamento della caldaia a condensazione?

Manutenzione obbligatoria della caldaia: chi è il responsabile dell’impianto

 

La manutenzione dell’impianto termico e il rispetto delle prescrizioni in materia di efficienza energetica sono demandate al responsabile dell’impianto. Ma chi è esattamente? Il responsabile può essere il proprietario dell’immobile, ma anche l’inquilino, se l’immobile è dato in affitto, oppure l’amministratore di condominio, in caso di impianto centralizzato. Questa responsabilità, inoltre, può essere delegata a un “terzo responsabile”.

Ricorda che la mancata manutenzione della caldaia, oltre a comportare dei rischi per la sicurezza e a influire negativamente sulla sua efficienza, può causare fino a 3mila euro di sanzione. Se hai dei dubbi e desideri maggiori informazioni a riguardo, contatta i tecnici di MLGroup: grazie alla loro esperienza, sapranno rispondere a tutte le tue domande e fornirti l’assistenza adeguata.

 

 

 

 

 

L'autore

  • Massimo Eutizi

    Massimo Eutizi

    Socio Clima Service srl – è il responsabile dell’ufficio tecnico commerciale della Clima Service, si occupa di promuovere e vendere il prodotto aziendale e di offrire una consulenza volta a dare soluzioni specifiche alle richieste del cliente. Grazie all’esperienza trentennale maturata, prima nell’assistenza tecnica sul campo e poi come responsabile commerciale, è in grado di dare soluzioni ai problemi impiantistici che si propongono.

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