Sostituire la caldaia, come capire quando è il momento
Comprendere quando è il momento di sostituire l’impianto è semplice perché è la caldaia stessa a fornire alcune indicazioni e alcuni segnali del suo deterioramento. Tra questi, per esempio, il fatto che l’acqua calda sia lenta ad arrivare, l’aumento della frequenza di blocchi o spegnimenti improvvisi, e la maggiore rumorosità dell’impianto.
Questi sono i primi indicatori, individuabili autonomamente, del fatto che la caldaia non sta più funzionando a dovere. Il suggerimento di sostituzione della caldaia può venire anche dal tecnico che, annualmente, viene coinvolto per la manutenzione ordinaria, oppure per l’adeguamento alle nuove normative che prevedono caldaie più efficienti e sicure.
Perché sostituire la caldaia?
Naturalmente il solo fatto che la caldaia presenti dei piccoli problemi non comporta la necessità di sostituirla. Tuttavia, in molti casi, la sostituzione è la soluzione più adeguata a garantire il comfort desiderato all’ambiente domestico. Le nuove caldaie, e in particolare quelle a condensazione, sono più sicure rispetto ai modelli più vecchi: sono state molto ridotte, per esempio, le emissioni di monossido di carbonio. Inoltre, i modelli più recenti sono tarati su standard qualitativi e di efficienza energetica più elevati: in altre parole, i nuovi impianti garantiscono la temperatura desiderata in casa con consumi inferiori e un significativo risparmio economico.
Sostituzione della caldaia: gli step da seguire
Vediamo quali sono i passaggi da seguire per poter sostituire la caldaia della propria abitazione. In primo luogo, è importante capire quale sia la soluzione più adatta alle esigenze dello spazio da riscaldare. Le possibilità sono molteplici: dalle caldaie a condensazione a sistemi con pompe di calore oppure caldaie a biomasse. Si trovano sul mercato anche sistemi ibridi che combinano caldaie a condensazione con pompe di calore che sfruttano le energie rinnovabili, per un impianto a ridotto impatto ambientale.
In generale, il consiglio è di rivolgersi da subito ad un esperto che possa fare un sopralluogo nell’abitazione o nella struttura dove deve essere sostituita la caldaia per individuare le proposte più adatte, analizzandone anche il rapporto costi/benefici caso per caso.
A chi rivolgersi per sostituire la caldaia?
Questione che emerge da subito è, dunque, quella del professionista da contattare per i lavori. La sostituzione della caldaia può essere operata, direttamente o come installazione, da più figure differenti, talvolta raggruppate in un’unica azienda.
Il sopralluogo può essere effettuato da un installatore, da un termotecnico oppure da un progettista specializzato. Queste sono figure che possono anche vendere direttamente all’utente finale la caldaia più adatta, dopo aver verificato che il condotto di espulsione dei fumi sia a norma, oppure se abbia bisogno di un adeguamento.
Le caldaie possono essere acquistate direttamente dal fornitore di energia che, generalmente, ha una rete di professionisti convenzionati sul territorio, oppure direttamente online, con il vantaggio di un prezzo vantaggioso, ma il rischio di non avere verificato attentamente tutti gli elementi di compatibilità.
Si tratta pur sempre di una sostituzione tecnica per cui il parere di un esperto è fondamentale per poter trarre il maggior beneficio possibile dall’investimento. Inoltre, rivolgersi ad aziende strutturate sul territorio può rappresentare un vantaggio dal punto di vista della manutenzione e dell’assistenza: non soltanto conoscono le macchine installate, ma posso proporre anche dei contratti specifici che includano anche alcuni servizi successivi all’installazione e all’avvio dell’impianto.
Costi e incentivi: ecobonus 2021 per le caldaie
Sostituire una caldaia richiede un investimento che, però, grazie all’Ecobonus 2021 incluso nella Legge di Bilancio, può essere anche sostenuto tramite degli incentivi fiscali. In particolare, chi sceglie di installare una caldaia a condensazione può assicurarsi una detrazione fiscale pari al 65% oppure al 50% della spesa sulla base della classe di efficienza energetica dell’impianto scelto. La quota più alta è garantita a chi sceglie una caldaia a condensazione classe A con sistemi di termoregolamentazione evoluti di classe V, VI oppure VIII e valvole termostatiche sui corpi scaldanti, mentre l’incentivo è del 50% per chi installa lo stesso tipo di caldaia, ma senza sistemi evoluti e valvole. La sostituzione dev’essere regolarmente inserita nella dichiarazione dei redditi e il rimborso IRPEF avviene in 10 rate a partire dall’anno successivo dei lavori.
Per chi sceglie di sostituire la caldaia è possibile, inoltre, fare domanda per accedere agli incentivi del Conto Termico che sostiene economicamente interventi orientati alla sostenibilità energetica (valido solo per la Pubblica Amministrazione). Privati e imprese possono ottenere l’incentivo, non sotto forma di sgravio fiscale, ma come vero e proprio rimborso – nel caso in cui scelgano di installare una pompa di calore, una caldaia a biomasse, uno scaldacqua a pompa di calore oppure un sistema ibrido a pompa di calore.
A questo punto non vi resta che contattare l’esperto più vicino a voi per fissare un sopralluogo per la sostituzione della vostra caldaia. Se vi trovate in Romagna, chiamateci!